La Macchina del sogno : "Die Traum Machine" , The Dream Machine
Cede del giorno il passo
alla sera inarrestabile
inseguita dalla notte
che già teme
i fulgori dell’alba
Tutto si perde e scompare
Restano solo
inquietanti presenze
nei meandri della memoria
mentre sinapsi impazzite
creano onirici collegamenti
tra casualità eventuali
e remote realtà
E l’ineluttabile caso
e le planetarie catastrofi
e le dolci omeomerie quotidiane
polverizzati in nucleoli
di cenere e lapilli
dall’evanescente macchina del Sogno
Maria Luisa Caputo
Die Traum Maschine
Übersetzung ins Deutsche: Anna Maria Curci und Doris Martorana
Den Vortritt lässt der Tag
dem unaufhaltsamen Abend,
der von der Nacht verfolgt wird,
welche sich schon vorm Glanz
des Morgengrauens fürchtet.
Alles verirrt sich und verschwindet
Übrig bleibt
Unheimliches
in den Labyrinthen des Gedächtnisses,
während verwirrte Synapsen
zwischen zufälligen Ursachen
und fernen Wirklichkeiten
Traumverbindungen schaffen.
Und der unabwendbare Zufall
und die planetären Katastrophen
und die Süße alltäglicher Homöomerien,
zerstäubt von der verschwommenen Traum-Maschine
zu Kernkörperchen
aus Asche und Lapilli
Maria Luisa Caputo
Translated by Carroll Mortera (2007)
The day gives itself up
to the relentless advance of the evening
chased by the night
that already fears
the splendours of dawn
All is lost and disappears
And only
uneasy presences remain
in the meanders of mind
while crazy synapses
create oniric connection
between sudden happenings
and remote realities
The inevitable change
and planetary catastrophes
and sweet daily prayers
are powdered into tiny nucleoli
of ashes and lapilli
by the evanescent Dream Machine
Maria Luisa Caputo
La Ballata del folle Cavaliere
l'Opera ha ispirato il dipinto "Il Sogno"
Se fossi folle non lo direi giammai…
Non voglio spingermi
oltre la soglia del consentito ardire
ma se su un alato destriero
varcar potessi la soglia
dell’umano pensare allora
con la sguainata spada del sapere
mi inoltrerei nella boscaglia scura
dell’insensatezza
e con lo scudo del coraggio
affronterei draghi e maligni
stolti e ciarlatani bavosi
E mentre nullo è il timore
di cadere in trappole mortali
saldo è il cuore nei perigli amari
Lucida l’armatura abbaglia
e folgora il nemico
sgomina qual cavalieri dell’apocalisse
i mali dell’intera umanità
Ma scende dal cavallo il cavaliere
e non son io
e non c’è destriero alato né perigli
sola è rimasta una vallata
arazzo antico di gialle margherite
spighe di biondo orzo e umile verbena
Compare all’improvviso una figura
E mi rivedo e osservo
qual spettatore attonito
l’incedere solenne
Lungo è l’abito e la barba
Una turba segue e mi segue
Il sole si fa alto e genuflette
l’ombre di tutta quella folla
Invoco al ciel clemenza
non voglio gloria
né tanto onore in vita
E non son io
Ma solo il sogno
di un cavaliere antico
Non sono un folle dunque
Ma solo un sogno
Ma se divento sogno già son folle
S’intrecciano i dilemmi
Compare il cavaliere
e mi somiglia
sorride e mi saluta
e mi rispondo e del saluto l’eco
già si spande per la vallata antica
e mi rispondon valli e fiumi
E son già acqua e già nel periglioso mar
trovo rifugio
E fresca e dolce l’onda placa
la mente mia infuocata
Maria Luisa Caputo
Roma 9 Aprile 2005, ore 17 e30. A casa
Ronza
come tafano
un motorino
Come risacca
spumeggiano
pneumatici
sul viscido asfalto
Un insonne
alla finestra di fronte
perso al telefono
su mute e disattese
chiacchiere stanche
Una serranda che scende
chiude la fatica
di un giorno
Lontano
un cane randagio
abbaia alle stelle
silenti e lontane
Roma 13 dicembre, santa Lucia ore 0:00, nella quiete di casa
Maria Luisa Caputo
la sua traduzione in....
Buzzing
like a horse fly
a scooter moves
Like tides
frothing
tyres roll
on the slippery tarmac
A sleepless soul
at the window facing
lost on his phone
in mute and unexpected
tired chatterings
A shutter comes down
closing the stress
of a day
Far off
a mongrel
barks at the
quiet and distant stars
Maria Luisa Caputo
Rome 13th December, St Lucia 0:00 o’clok,
in the peace and quiet of my home…
translated by Carroll Mortera
Splendide
argentee
misteriose lune
fatali immagini
di epoche lontane
di sogni svaniti
in fumose polveri
astrali
L’uomo dei sogni
si perde l’immagine di un uomo
Vissuto per mille vite
La sua ombra lascia solo
un pesante fardello
di scomode eredità
ad un altro uomo
figlio suo in mille vite ancora
E dell’uomo polveroso
figlio immagine dell’uomo ombra
altro non rimane che un mucchietto
di sogni fumosi e desideri inceneriti
Roma 22 ottobre 2004; ore 17:45 a casa
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