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Canti Spirituali

 

Professione di fede

templi

Santificazioni

 

 

 

                                                                      Alle mie figlie

                        

 Professione di fede

Credo

Nella forza della debolezza

Nella miseria della ricchezza

Nella ricchezza della semplicità

 

Credo

Nella saggezza del dubbio

Nell’ignoranza delle certezze

Nella stupidità della saggezza

 

Credo

Nell’uguaglianza degli esseri umani

Nell’eguaglianza dei loro diritti

Nell’eguaglianza dei loro bisogni

 

Credo

Nel coraggio per la vita quotidiana

Nelle semplici cose

Nell’effervescente indolenza dei giovani

Nella silente operosità degli anziani

 

Credo

Nell’ultima luce del tramonto

 Nell’ultimo dei saluti di un giorno

Nella prima stella della sera

Nel sonno del giusto

 

E voglio addormentarmi così

Tutte le notti

Senza tumulti di coscienza

 

 

 

 

 

              templi

 

Massicce colonne aprono volte

    maestose

flebili suoni si innalzano

verso angusti cieli  di pietra

Voci sommesse in vocii indistinti

                    anonimi

miste a forti distinti intensi colori

                    di spezie, di natura

Pacati incontri di sguardi fasciati

    da chiari

                        anonimi  copricapo

Querule d’infanzia

Sommesso lamento

   d’umanità

 

 

 


 

                          Santificazioni

 

Se c’è un dio

        santifichi la Pace

se c’è un dio

        santifichi la Giustizia

se c’è un dio

        santifichi la Libertà

 

Perché

non c’è uomo santo

                    per la pace

non c’è uomo santo

                    per la giustizia

non c’è uomo santo

        per la libertà

 

    C’è  l’uomo di pace

        l’uomo di giustizia

        l’uomo di libertà

 

Perseguitato dagli uomini

in nome della pace

Condannato dagli uomini

in nome della giustizia

Imprigionato dagli uomini

in nome della libertà             

 

 

 

 Canti della Saggezza

El tiempo

 

 Saggezza nomade

 

Un giorno le tue membra

avranno bisogno di riposo

e un sonno ristoratore e subdolo

ti avvincerà

Allora spera che ci sia qualcuno

che ti possa dare la sveglia

che ti faccia riscoprire la luce

del giorno che avanza

Se la strada è lunga e tortuosa

e non ne vedi più la fine

chiedi al primo passante

Ascolta ogni fruscio

cogli ogni respiro di vita

e se sarai diventato sordo a tutto

spalanca gli occhi verso il cielo

Nomadi nuvole bianche

inseguiranno nomadi nuvole grigie

che stolte

corrono impaurite

appena inseguite

da nomadi e veloci

nembi neri

Con un raggio di luce

scorgerai la fine della strada

che non era la fine

ma solo una stretta curva

un gomito

su cui sostare con la mente

per un po’ di tempo

per poi riprendere

il cammino e ripartire

Positano, domenica 25 Agosto ’02, ore 8 e 10


 

 

 Il Canto del Nomade 

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