Maria Luisa Caputo nella silloge “Il Canto del Nomade” mostra tutta la vivacità, la pregnanza e la splendida capacità evocativa della sua poetica. La raccolta, che si divide in sei "Canti", racchiude liriche che esprimono i temi più cari alla poetessa: l’impegno civile, il gusto per la descrizione di paesaggi mediterranei, l’attenzione alla vita personale, al tempo, ai ricordi. La forza delle emozioni che l’Autrice riesce a trasmettere provengono dalla sua attitudine nel cogliere e trasmettere, con sorprendente maestria e leggerezza, gli odori, i colori e i sapori delle sue esperienze. Le descrizioni di luoghi, paesaggi e situazioni oltrepassano di gran lunga la semplice illustrazione del vissuto. Maria Luisa Caputo riesce, infatti, a darci in modo diretto, non mediato, il senso delle sue riflessioni, dei suoi ricordi. Ciò che scrive sembra assumere uno spessore reale, palpabile. E così, con stile appassionato e sincero, passa dall’evocazione di attimi di vita personale come in “Natale” a momenti di squisito impegno civile come in “Nomade”, o ancor più in “Professione di fede”, fino ad immagini e fotografie della vita contemporanea come in “Tramonti” e in “Metropoli”. La poetessa in questa raccolta ci conduce in un viaggio lucido e appassionato attraverso liriche composite e variegate, che toccano diverse sfaccettature della sua esperienza e che ci forniscono uno spaccato di vita veramente intenso e inebriante.
Cristiana Pirola
Canti di nostalgie mediterranee
Canti metropolitani
Canti siderali
Canti spirituali
Canti della saggezza
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