Liriche delle Emozioni
Oggi ho sgranato i fagioli freschi
con mia madre
In silenzio
mentre sgranavamo i fagioli
sgranavamo segreti
custoditi in setosi baccelli di tempo
Senza parole
E mentre variegati e perlacei tintinnavano
i frutti sull’acciaio del colapasta
noi filtravamo i ricordi più belli
sperando forse
che nei setosi baccelli ancora da sgranare
potessero celarsi
segreti desideri e sogni da realizzare
E sgranando i fagioli
pensavo a mia figlia
che sta per lasciare la casa d’infanzia
Stringo in un pugno baccelli
che sanno di nuovo di fresco
Lascio che i chicchi tintinnino
sull’acciaio temprato
Maria Luisa Caputo
Roma 22 luglio 2005, ore 13:20, a casa
Casa d’infanzia
Davanzali odorosi
di afrodisiaco basilico
di arruffato prezzemolo
di peperoncini ardenti
dove a sera occhi spalancati
si perdevano in un cielo blu
che scompariva
fra l’argento delle stelle
Era il tempo
in cui luglio si aspettava
per gustare preziosi pomidoro
turgide e vellutate pesche
succosi acini
come tesori
dal sole gelosamente
custoditi
Era quello il tempo
che mi svegliava
al ritmo del pestello nel mortaio
e del macinino di legno di mio nonno
alle chiacchiere delle donne
che già stendevano
all’aria pulita un bucato
che forse lo era un po’ meno
Era quello il tempo
in cui viole del pensiero
come variopinte farfalle
svolazzavano da un vaso all’altro
e l’asparagina di mia nonna
continuava ostinata a fiorire
Maria Luisa Caputo
Roma 28 luglio 2005
Una passeggiata su Via di Grotta Perfetta
Nella lentezza del traffico domenicale,
sulla scia della immaginifica risacca delle ruote sull’asfalto
Metropolitan road
Avvertire
una malinconia sottile
inspiegabile risposta
al perché del vivere
nel sonnolento incedere
del tempo
Sognare ad occhi aperti
nel traffico della vita
lasciandosi cullare
dalla scia del vento e
da questa risacca metropolitana
come foglie pigre
di eucalipti impolverati
come erbe sparse
e ortiche superbe
mentre ci avviamo
sulla strada di casa
Maria Luisa Caputo
Roma giugno 2003
Catturare nella trama sottile
dei pensieri la voce del silenzio
scoprire nella notte dei rigidi rigori
fra acuminati rami
l’eterno sbocciare della primavera
udire inesistenti passi
mitralici inganni di passati incontri
mentre come flebili fiamme di bracieri ardenti
le nostre attese si muovono come ombre
sulle nude pareti della caverna del desiderio
Maria Luisa Caputo
Roma 10 Marzo
Avanza l’estate
tra lampi e sgrosciolii
Perse sono le ninnole
nelle case di lenzuola e barche
Perse nel vento
le ombrose risa
sotto i vibranti ulivi
Avanza
tra cicale
lunghi silenzi e risa lontane
Immutabili restano le notti
passate a raccattar le stelle
Roma 13 luglio 2006; ore 12:10, a casa
Un ragnetto rosso
percorre il davanzale
Una mosca
ronza sul vetro caldo
Una porta sbatte
I rami che oziano al vento
coprono con la loro ombra
il cortile pattumiera
dove stanziano
sedie senza arti
carte con appunti persi
nella loro inutilità
nel vuoto della memoria
Quattro ragazzi
giocano a calcetto
una partita senza porta
senza vincitori e vinti
Ozio
nell’attesa che passi
questa ora assolata di attesa
Roma 21 aprile 2004, ore 11:00,
nell’aula vuota della II A, in visita culturale
... un'anticipazione di Gouaches : "Ventotene"
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