Riguardantismo
Il Riguardante e il poeta "Cioccolata calda fuori paese"
La Pittura di Maria Luisa Caputo " Marisca", analisi critica di Elisa Posella
Riguardantismo
Ho desiderato, con le Pitture Mediali, tradurre in arte figurativa le emozioni suscitate dalla lettura delle poesie.
Il lettore scava, quasi con minuzia, nel proprio intimo e crea, in quel preciso istante, un caleidoscopio di suggestioni termiche, olfattive, visive e sonore. Le sensazioni di un particolare momento della vita si animano in un luogo immaginifico e in un tempo scandito solo dai ricordi e dalle emozioni. E se anche il poeta colloca i suoi versi in situazioni spazio temporali perfettamente definite, il lettore le riadatta e rimodella sulla trama del proprio vissuto.
La poesia è fatalmente onirica, è idea fumosa e fedele realtà. Percorre verdeggianti declivi, sentieri angusti o, eterea, solca onde impetuose di sensazioni forti e nel descrivere morte e devastazioni, della acuminata lama della parola, lascia solo il bagliore dell’acciaio temprato e il rosso del sangue e delle passioni.
Non so se “Riguardantismo” sia un’attribuzione possibile come termine artistico, e il termine stesso non esiste proprio nell’accezione comune, se non sotto la voce “riguardante”.
L’arte si adatta alle generazioni, e non ignora certo gli orizzonti informatici che si sono aperti alle tecniche grafiche. E alle metodologie nuove ho attinto e messe in uso nelle arti figurative, nell’intimo desiderio del nuovo nel rinnovarsi, che presuppone conoscenza di rinnovamento, non già eliminazione e scarto del passato.
E’ stata per me un’esperienza esaltante tradurre una lirica in policroma espressione visiva, né con questo ho mai pensato di frammentare le emozioni e l’astrazione, e ridurre in metafore di luce i versi. E’ stato semplicemente un frammentare me stessa e le mie emozioni, un rivedere i miei stessi versi con l’occhio e la mente del “riguardante”. Scavare con minuzia in quel che la mente partorisce d’istinto per catturare gli spettri della rifrazione dei sentimenti.
Questo è ciò che intendo per “Riguardantismo”,
una sorta di sinergia vitale tra arti visive e poesia.
Maria Luisa Caputo
La tecnica si basa essenzialmente su una minuziosa scelta di scatti fotografici, convertiti poi in disegni e dipinti, successivamente elaborati al computer e in fase ultima ritoccati a mano. I processi possono essere diretti e inversi, sovrapposti o segmentati in più fasi.
Gli strumenti e le tecniche consistono in tempera classica e acrilica, carboncino, gessetto, pennarello, ecoline, accessori tradizionali o inconsueti.
Questa strutturazione ripetuta e frazionata ha come ricaduta sulle Opere la produzione di esemplari unici, unici nel soggetto, e nell’ambito dello stesso soggetto unicità per dimensioni e ritocchi.
Il Riguardantismo si approccia a una sorta di impressionismo divisionista sinergico e postmoderno
Maria Luisa Caputo
Opera ispirata alla Poesia “Cioccolata calda fuori paese”
L'Opera "Case fuori paese" nasce in tre versioni, definite "Studio". Ogni Opera è unica per dimensioni e colori. Immagini che scaturiscono dalle surreali suggestioni vissute durante la scrittura.
"Mezzogiorno" "Primo Pomeriggio" "A Sera"
sono esposte nella "Virtual Gallery MLC Immagini" sala "L'Inconscio e la Natura"
(Roma 5 Aprile 2005)
Vetri appannati di tempo
A una sedia è partita una molla
e su un tavolino c’è ancora
il cerchio del bicchiere
del cliente precedente
Ma non di oggi forse di 30 anni fa
Posto prediletto di uno scrittore
Così pare
Resiste uno specchio
come un vecchio macchiato di vetustà
Sembra quasi che i biscotti
li abbia preparati mia nonna
e li abbia lasciati lì per i poveretti
come faceva a Pasqua
In realtà sono caldi e croccanti
non scongelati in forno
ma appena portati dalla moglie
al panciuto barista
Quattro vecchi mi osservano
Le mani incrociate e poggiate
all’impugnatura del bastone
a sua volta sostegno del viso
e forse della beata vecchiaia
“Potrei avere un caffè?”
“A quest’ora? Meglio cioccolata calda!”
“No, grazie!”
La via è polverosa e puzza di tufo
di cavoli bolliti
di muffa
ma profuma anche di carne alla brace
e caldarroste
di tempi scanditi dall’orologio
usa e non getta delle stagioni
Ho freddo
Non so se nella mente o nel corpo
“Cioccolata calda, grazie!”
Maria Luisa Caputo
“Cioccolata calda fuori paese”: è un lontano ricordo, perso nelle stradine di un paese. L’ingresso nel bar, vecchio come il paese, con i suoi vecchi che passano il tempo in chiacchiere di vecchi ricordi, vecchi attenti a catturare ogni novità. Vecchi che osservano. Osservano l’entrata del passante sconosciuto. Strana è, per tutti, la richiesta di un caffè, l’ora e il clima suggerirebbero altro, tanto da indurre il passante, il turista annoiato, forse un pò seccato, ad uscire. E lì, tutte le sensazioni olfattive riportano alla sua mente ricordi lontani, che lo inducono a rientrare per riappropiarsi del suo passato.
Qui il lettore diventa protagonista.
Indubbiamente il clima è rigido, perché il poeta lo lascia intuire, l’ora non si intuisce. Scatta la dinamica delle emozioni temporali. L’ora può non essere adatta perché è quasi ora di pranzo, o meglio pomeriggio e la cioccolata diventa… merenda o, squallido break, e infine per chi stenta ad addormentarsi è quasi notte. Nasce così nella mente una poesia colorata: toni luminosi a mezzogiorno, toni accesi al primo pomeriggio quasi a godere del pallido sole invernale, toni scuri per la sera che avanza e quasi indaco per la notte. E i tratti , i contorni del paesaggio più sfumati o marcati , si rimodellano sulla virtuale ed emozionale realtà.
La Pittura di Marisca
E’ “Arte dei sensi e del sentimento” la Pittura di Maria Luisa Caputo. Mai chiusa in stereotipi di stilemi, segue l’ “istante” ed è traccia fedele della sua personalità e del suo stile libero.
Come l’Artista stessa ha esposto a Den Haag, nella Music Salle dell’EPO, nel maggio del 2005 alla giuria del Premio letterario “Valentina D’Arrigo” e al pubblico, il” Riguardantismo”, movimento da lei ideato, affronta la realtà, frammentandola, nello spettro del caleidoscopio dei sentimenti di chi “osserva e vive”. E la Vita insegna che la realtà è vissuta in modo diversificato, sull’onda del sentimento istantaneo, che Maria Luisa Caputo, in arte Marisca, cattura e sfaccetta in modo surreale. La sua tecnica è assolutamente innovativa, parte da “istanti” catturati nell’obiettivo fotografico o nel disegno, a cui segue un’accurata elaborazione mediale , per concludersi nell’intervento cromatico manuale. In alcuni dipinti sono state usate pigmentazioni ricavate da delicatissime stille, di cui l’artista non svela la provenienza. Piccolo segreto che contribuisce all’aria del misterioso fascino che emanano le sue Opere. Nasce una pittura fine, elegante negli accostamenti materici del colore, sempre intatto mai suddiviso e dove anche le stesse sfumature sono frutto di successive e stratificate pigmentazioni.
L’artista si propone al pubblico, come pittrice, solo dal 2003, quando arricchisce il volume di poesie “Il Canto del Nomade” con immagini tratte da oli, tempere, creazioni mediali eseguite negli anni precedenti. La sua vena artistica risale ai tempi del liceo, quando era allieva prediletta del grande Maestro Benvenuto Greco.
Partecipa per la prima volta a un premio d’Arte nell’edizione 2005 del Premio Internazionale ALIAS (Melbourne) e si classifica 2^, con l’Opera “Vento di Marzo”, ispirata alla lirica stessa che ha ottenuto molti riconoscimenti internazionali. L’Opera viene definita dai giudici, come “Il Canto dell’Amore Universale” per l’emozione straripante che l’artista riesce a trasmettere.
Elisa Posella
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Le Parole Il Canto del Nomade Le Poesie Il Romanzo
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